lunedì 25 aprile 2011

Sala Travaglio

Per le future MAMME: Ecco un dettagliato decalogo su cosa è bene sapere sull'Ospedale dove andranno a partorire.
Durante il Corso Preparto, molte donne visitano la struttura Ospedaliera per avere una idea su cosa troverà al momento del PARTO.
Di solito nel Reparto Ostetricia di tutti gli Ospedali c'e un settore riservato alle malattie della gravidanza e un altro separato dal primo che comprende la sala travaglio, la sala parto e  la nursery o nido.
La SALA TRAVAGLIO è collegata con la sala parto, quindi in genere è separata dal resto del reparto per mezzo di porte a vetri ad accesso riservato. Prima di questa barriera c'e una zona dove i parenti possono aspettare la nascita del bimbo. In alcuni Ospedali la sala travaglio può fungere anche da sala parto.
L'arredo di una sala travaglio è simile a quello delle solite stanze d'ospedale: il letto, il comodino, le sedie e un armadio. Le apparecchiature per il monitoraggio sono su rotelle e vagono spostate da un letto all'altro. Ci sono poi dei lettini su rotelle che servono al trasporto delle donne che non possono camminare. Annessi alla sala travaglio ci sono il bagno e spesso una stanzetta dove vengono praticate la depilazione e il cristere. Se è permessa l'assistenza alla partoriente, i parenti 1 0 2 persone al massimo possono stare vicino al letto.

Sopravvissuta la neonata più prematura del mondo

Parto prematuroÈ avvenuto in Germania lo scorso novembre il parto più prematuro del mondo, che ha avuto come protagonista la piccola Frieda, nata a 21 settimane di gravidanza e attualmente in buona salute, pronta a lasciare finalmente la clinica per tornare a casa con i genitori.
Si tratta di un evento straordinario, considerando che la neonata alla nascita pesava solo 460 grammi per 28 centimetri di lunghezza. Secondo il quotidiano Bild, che ha diffuso la notizia, l’evento rappresenta un record per quanto riguarda i bambini sopravvissuti ai parti prematuri.
Oggi la bimba ha raggiunto un peso ottimale che le consentirà, a breve, di essere dimessa dall’ospedale. Con tre chili e mezzo, infatti, la neonata pesa più o meno come un bambino nato regolarmente al termine di una gravidanza senza complicazioni.
“Si tratta di un miracolo, perché un bambino nato prima del 22esima settimana di gravidanza non ha nessuna possibilità di sopravvivere a causa dello sviluppo insufficiente dei polmoni, cuore e cervello. Frieda è stato accudita in un ambiente completamente sterile, sotto assistenza respiratoria e nutrita attraverso un cordone ombelicale artificiale”.
In gergo prettamente medico, questo caso rientra nei parti prematuri definiti estremi, vale a dire avvenuti prima delle ventiquattro settimane di gestazione. La piccola Frieda aveva anche un fratello gemello, Kilian, che tuttavia è sopravvissuto solo pochissimi giorni dopo il parto.

fonte diredonna.it

Monitoraggio cardiotocografico

 E' un esame effettuato tramite il cardiotocografo che con sonde a ultrasuoni appoggiate sull'addome della futura mamma,rivela il battito cardiaco del nascituro e al tempo stesso l'intensità delle contrazioni uterine.E anche capace di rivelare un'eventuale sofferenza fetale.

sabato 23 aprile 2011

Capoparto

Le lochiazioni (le perdite post parto con cui l'utero si liberadel rivestimento interno creatosi durante la gravidanza) non vanno confuse con le mestruazioni. Il primo ciclo mestruale che si verifica dopo il parto è detto “capoparto” e compare dopo un periodo di tempo molto variabile da donna a donna. Può infatti avvenire subito dopo la lochiazione o ritardare di mesi dopo il parto. Il capoparto, rispetto a un ciclo “normale”, potrebbe essere più abbondante e durare qualche giorno in più del solito (8-10 giorni).
Se la neomamma allatta al seno, a causa degli alti livelli di prolattina in circolo nel sangue, le mestruazioni possono arrivare anche al termine del periodo dell’allattamento, esserci più o meno tutti i mesi o comparire saltuariamente. Tutte queste possibilità entrano nella norma e non devono preoccupare la neomamma.
Il ritorno del ciclo mestruale non controindica l'allattamento al seno anche se è stato osservato che, in coincidenza con la ripresa del flusso, si verifica una momentanea riduzione della produzione di latte. Durante questi giorni, a causa della presenza nel latte materno di ormoni femminili, può capitare che, talvolta, il lattante si alimenti meno volentieri e possono determinarsi, in modo occasionale e transitorio, disturbi digestivi, evacuazioni più frequenti e meno consistenti, irritabilità e lievi eruzioni cutanee, tutti motivi non sufficienti, tuttavia, per abbandonare l'allattamento materno. E' falso invece il convincimento comune che con le mestruazioni il latte cambi notevolmente di sapore: è possibile invece che, a causa di un'aumentata concentrazione di sodio, cloro e altri costituenti del sangue, il latte materno assuma un sapore lievemente più salato.
Attenzione! L'allattamento non va mai considerato come metodo anticoncezionale. Nonostante l’ormone prolattina sia molto elevato (e quindi dovrebbe bloccare l’ovulazione) è possibile l’instaurarsi di una gravidanza durante il periodo dell’allattamento (anche se non fossero ancora comparse le mestruazioni). Pertanto è assolutamente consigliato l’uso di un metodo anticoncezionale in caso di rapporti sessuali.

Contrazioni Braxton Hicks

Queste contrazioni prendono il nome dal ginecologo che le ha scoperte,e nn sono altro che le contrazioni preparatorie che accompagnano la donna dal terzo trimestre in poi sino al parto,diciamo che sono delle mini contrazioni indotte dal feto stesso che si muove bruscamente,oppure quando la vescica e' piena,o quando in genere si ci affatica molto! La differenza tra queste e quelle del travaglio e' che le braxton nn durano nel tempo,al massimo qualche ora..quelle del travaglio invece,una volta avviate,portano nella maggior parte dei casi al parto e inoltre si intensificano di dolore..le braxton invece restano stabili sia come intensita' che come durata,inoltre quelle del travaglio sono regolari e cadenzate nel tempo,le braxton invece nn si presentano con ritmi precisi e sono altalenanti come durata,molte future mamme si accorgono di averle e invece altre no,questo puo' dipendere dalla futura mamma e dalla sua corporatura...se una futura mamma è piu' in carne,fatichera' ad accorgersi di averle,inoltre,chi ha una tensione muscolare piu' elastica,,non nota addirittura nessun irrigidimento.

Rottura delle acque

PictureIl parto sta per avere inizio quando si manifestano contrazioni ravvicinate e regolari; perdita del tappo mucoso e rottura del sacco e la perdita delle acque, il bambino nasca immediatamente; a volte il travaglio inizia senza che ci sia avvenuto e spesso è lostetrica a dover rompere il sacco manualmente. Ecco cosa pu verificarsi quando si perdono le acque.

UNA PROTEZIONE NATURALE
Durante i nove mesi di gestazione, il liquido amniotico ha protetto tuo figlio dalle aggressività esterne. Grazie al liquido amniotico, composto da cellule provenienti dal feto, lanugine, vernice caseosa (lo strato di grasso che ricopre la pelle del piccolo) e acqua, il bebè ha potuto mantenere una temperatura costante ed era protetto. La membrana che contiene le acque è una specie di sacco semitrasparente, sottile, nel quale si trovano il bambino e il liquido amniotico e che finirà per rompersi prima del parto.

QUANDO SI PERDONO LE ACQUE DI SOLITO?
Allinterno dellutero, il bimbo è completamente circondato da membrane, ed è proprio quando queste si rompono, con conseguente fuoriuscita del liquido amniotico, che si pu dire che si sono perse le acque.
Quando arriva il momento del parto, il bimbo sotto la forte spinta delle contrazioni, con la sua testolina spinge contro il collo dellutero, provocando la rottura del sacco, già teso a causa dellaumento della pressione interna al sacco stesso.
Di solito questo avviene al termine della gravidanza, proprio durante il travaglio, quando sopraggiungono le tipiche contrazioni del parto (non quelle di Braxton-Hicks, che caratterizzano la prima fase del travaglio).
Se la rottura delle acque avviene prima del travaglio, si parlerà di rottura intempestiva delle membrane e dovrai recarti comunque in ospedale, dove i medici valuteranno se è il caso di procedere con un parto indotto, oppure fare in modo di prolungare la gravidanza, se lepoca gestazionale è davvero molto precoce.
Lo sviluppo del bimbo, infatti, potrebbe non essere ancora completo, e quindi potrebbe essere opportuno tentare anche di prolungare la gravidanza stando per attenti alle possibili infezioni.

LA ROTTURA DEL SACCO E INDOLORE
Quando si rompe il sacco, la quantità delle acque che fuoriesce, generalmente è molto abbondante. Se la rottura è totale, il flusso sarà sicuramente più intenso. Non avvertirai alcun dolore, sia nel caso in cui si rompano in modo spontaneo, oppure manualmente; questo perchè le sostanze che formano la membrana contenente acqua, non hanno terminazioni nervose.
Se le acque si perdono dopo che sono iniziate le contazioni, queste diventeranno più dolorose, ma ci ti consentirà di partorire più rapidamente.

DUE INDIZI IMPORTANTI
Nelle ultime settimane di gravidanza, è normale qualche perdita di urina e anche le perdite vaginali si fanno più abbondanti.
Per questo motivo, molte donne non riescono a capire se si tratta di perdite di liquido amniotico, oppure no.
Se hai dei dubbi a riguardo, prova a fare così:
E bene mettere sempre un assorbente igienico ed anche controllare ogni quanto si rende necessario cambiarlo. Se la perdita di liquido è abbondante, molto probabilmente si sono rotte e membrane.
Il liquido amniotico ha un odore molto particolare, del tutto diverso da quello tipico dellurina oppure delle classiche perdite vaginali.

QUANDO SI TRATTA DI UNA VERA URGENZA
Una volta perse le acque, non è necessario recarsi durgenza in ospedale. Bisogna per prima cosa considerare due fattori:
- LA QUANTITA Se la perdita di liquido non è abbondante (non è un flusso continuo, ma solo qualche goccia), puoi aspettare anche un paio di ore, prima di recarti in ospedale per essere certa che si tratti di membrane rotte e comunque se sei in dubbio recati in ospedale.
Se il liquido è intenso, anche se il liquido si mostra limpido, dovrai andare in ospedale.
- IL COLORE E proprio il colore del liquido che ti farà capire se cè urgenza di recarsi in ospedale.
Se il liquido appare limpido e incolore, puoi andare con relativa calma, ma se appare verdastro o rossastro, in questo caso dovrai recarti in ospedale al più presto, anche se la perdita di liquido è scarsa.
Se le acque non sono limpide, è a causa del meconio, la prima pop del bimbo, e in questo caso potrebbe essere un segnale di sofferenza fetale; ecco perchè devi andare subito in ospedale, dove i medici potranno veerificare il vostro stato di salute e decidere se procedere con un parto naturale oppure fare un cesareo.

E SE LE MEMBRANE NON SI ROMPONO DA SOLE?
Qualche volta il parto inizia con le contrazioni e con la perdita del tappo mucoso, ma le membrane non si rompono spontaneamente.
Solo a 15 donne su 100 le membrane si rompono prima che le contrazioni abbiano inizio, mentre nella maggior parte dei casi, si rompono quando la dilatazione è quasi completa.
Se questo non dovesse avvenire in nessuno dei due casi sopra citati, sarà lostetrica stessa oppure il tuo ginecologo a romperle (aminorexi). Non ti devi preoccupare perchè non sentirai dolore, sarà utilizzato un piccolo strumento in plastica, che viene introdotto in vagina.
Grazie a questa manovra, il parto si accellera, la testa dl bambino scende e si appoggia sullingresso del canale del parto, esercitando così una maggiore pressione sul collo dellutero, e le contrazioni diventano più efficaci

venerdì 22 aprile 2011

Il pianto del bimbo

PictureIl pianto di un bimbo non è sempre una cosa negativa (anche se e difficile pensarla cosi alle 4 mattino). Nei primi giorni di vita,i neonati comunicano quasi essenzialmente attraverso il pianto o la mancanza di esso;solo attraverso la tonalità e l'intensità hai possibilità di capire i suoi bisogni.

Rischio parto prematuro: un test lo svela


Impossibile fino ad oggi sapere con certezza qual’è il rischio di parto prematuro. Ora invece, grazie agli scienziati statunitensi della Brigham Young University (BYU), ci sarà la possibilità di eseguire un semplice test del sangue, durante il secondo trimestre, per predire nella quasi totalità dei casi se si è a rischio di parto pretermine.
“Quello che mancava – spiega il dottor Steven Graves della BYU – è un metodo di valutazione dei rischi. Il nostro approccio è stato quello di guardare le molecole presenti in natura che sono presenti nel sangue delle donne per vedere se siamo in grado di identificare i peptidi e piccole proteine che sono a livelli quantitativamente diversi nelle donne che vanno incontro a queste complicazioni”.
Una ricerca durata 9 anni, ma con un grande esito: è possibile- utilizzando soltanto una goccia di sangue prelevata alla ventiquattresima settimana di gravidanza- conoscere l’entità del rischio.
“Con il rischio di una nascita prematura, se si potesse prolungare una gravidanza di una o due settimane, si potrebbe avere un grande impatto sul numero di bambini che sopravvivono e fare in modo che quelli che sopravvivono siano in buona salute. Con un solo intervento, si potrebbe avere un impatto davvero enorme”- spiegano gli esperti sulla versione online dell’ “American Journal of Obstetrics and Gynecology”.

fonte bergamosera

giovedì 21 aprile 2011

Pancione al sole per prevenire la sclerosi multipla

Bmj: la ridotta esposizione alla luce solare nel primo trimestre di gravidanza, abbassando i livelli di vitamina D della madre, aumenta il rischio di sclerosi multipla per il nascituro
 
Una responsabilità in più per le donne in gravidanza. La mancata o insufficiente esposizione al sole durante i primi tre mesi di gravidanza, e quindi un abbassamento dei livelli di vitamina D, aumenta il rischio che il nascituro sviluppi la sclerosi multipla negli anni a venire.Sono le conclusioni di uno studio australiano pubblicato sul British Medical Journal e che ha analizzato i dati di 1524 persone affette da sclerosi multipla nate tra il 1920 e il 1950. L’analisi ha evidenziato nella popolazione dei pazienti una concentrazione di nati nei mesi di novembre e dicembre, in piena estate australe. Questo indica che i primi mesi di gravidanza coincidevano con l’inverno, quando le madri in attesa preferiscono restare al coperto per evitare il freddo.
Specularmente era molto più basso il numero di pazienti affetti da sclerosi multipla nati in maggio e giugno: in questi casi il primo trimestre di gravidanza coincideva con i primi mesi estivi.La correlazione tra il mese della nascita e il rischio di sviluppare sclerosi multipla non è nuova. Ora arriva la conferma da questo ampio studio.
Quanto alle ragioni del fenomeno, i ricercatori sono convinti che le variazioni nell’esposizione alla luce solare in gravidanza abbiano effetto sullo sviluppo del sistema nervoso centrale e di quello immunitario del nascituro. “La supplementazione di vitamina D per la prevenzione della sclerosi multipla dovrebbe essere considerata anche durante lo sviluppo del feto”, ha scritto l’epidemiologa Judith Staples, coautrice della ricerca.

fonte quotidianosanita

‘Mamme fit’ per bebé in forma

Dedicarsi ad una regolare ma leggera attività fisica durante il periodo di gravidanza può migliorare la salute futura del neonato, favorendo il controllo del peso del piccolo ancora nella pancia della madre, oltre alla linea di quest’ultima. A promuovere lo stile di vita delle ‘mamme fit’ è uno studio condotto dai ricercatori dell'Università di Auckland (Nuova Zelanda) e della Northern Arizona University (Usa).
Le donne obese o in sovrappeso sono molto più inclini a partorire bebé extralarge, cosa che li espone a futuri problemi di salute, con il passare degli anni. La ricerca, condotta su 84 donne alla prima gravidanza, ha dimostrato che l'attività fisica, senza eccessi, è associata a neonati un pò più leggeri ma senza problemi di crescita. Gli studiosi hanno diviso il gruppo di future mamme sotto osservazione, sottoponendo la metà a sedute di 40 minuti sulla cyclette 5 volte a settimana, fino alla 36esima settimana di gravidanza. Le altre invece si sono dedicate all’ozio. In media le 'mamme fitness' hanno partorito piccoli con un'altezza media analoga a quella dei figli delle ‘colleghe’ in panciolle, ma più leggeri di 143 grammi.
Questo, dicono gli studiosi, suggerisce che il regime di attività fisica non interferisce con la crescita in utero, ma riduce il quantitativo di grassi extra accumulato dai piccoli, come si legge sul 'Journal of Clinical Endocrinology and Metabolism'. “Dal momento che le grosse dimensioni alla nascita sono associate con un aumentato rischio di obesità – ha affermato Paul Hofman, che ha diretto la ricerca - una modesta riduzione del peso alla nascita può avere dei benefici a lungo termine per il neonato, riducendo i pericoli negli anni a venire”. Tanto che, secondo Anne Dornhorst, specializzata in ricerche sul metabolismo delle donne incinta, sta diventando chiaro che “l'esercizio fisico in gravidanza può far bene alla salute di mamma e bambino”.

fonte quotidianosanita



mercoledì 20 aprile 2011

il colore degli occhi e genetico

PictureIl corredo cromosomico contiene le informazioni ovvero i geni,che avranno le caratteristichedel bebe che deve nascere.Esistono due tipi di geni: dominanti e recessivi nel momento in cui avviene il concepimento i geni si fondono e di solito i dominanti hanno la meglio sui recessivi. La tonalità dell'iride,se un bimbo la mamma cono gli occhi scuri e il papà invece con il gli occhi chiari avrà la meglio gli occhi sucri che sono nel gene dominante che e quello materno.

Niente zucchero nel ciuccio

PictureSpesso si pensa che mettere il ciuccio nello zucchero lo può rendere molto accettabile al bambino,invece e sbagliatissimo farlo. Lo zucchero può provocare la carie,causata dalla proliferazione dei batteri che si nutre dello zucchero,anche se i denti da latte non sono ancora spuntati,il contatto molto prolungato con lo zucchero produce effetti negativi sui denti entro i suoi primi 2 anni di vita,e saranno molto soggetti alla carie. Mettendo sempre questo gusto dolce alla bocca del bimbo, facendolo abituare,cosi vorrà sempre questo gusto per tranquillizzarsi,facendo cosi lo predisponi al rischio di obesità.

Togliere il ciuccio

  • La mia piccola il ciuccio non lo ha mai voluto!ho provato subito dopo la sua nascita..ma niente da fare...oggi ha sei mesi e ancora non ne vuol sapere....ormai lascio stare...a questo punto il ciuccio e' inutile...
  • Noi c stiamo lavorando!!!! Mattia ha 13 mesi e x ora riusciamo a darglielo solo x la nanna!!!prima lo aveva sempre in bocca :/
    L'unica cosa la settimana scorsa di febbre alta e virus ha mandato all'aria il precedente lavoro ma vedendolo stare male così ti fa esaudire ogni sua richiesta!!!!

Il vasino....alcune esperienze di mamme

  • Io le avevo comprato un vasino tenerissimo che le era piaciuto tanto per i colori... all'inizio sembrava diffidente perchè non capiva come si utilizzava... allora le ho insegnato che doveva fare tutto li... si è convinta subito.
  • Alla mia bimba ho tolto il pannolino la scorsa estate, lei aveva 18 mesi. ho passato l'estate a raccogliere pipì da terra (e nn solo) ma prima dell'arrivo dell'inverno era perfettamente capace di fareda sola. ora ha 28 mesi e fa la pipì da sola nel suo bel vasino, si pulisce e si riveste. quest'estate mi tocca il compito davvero difficile....togliere il pannolino la notte. x ora sono già 4 mesi ke il pomeriggio dorme senza e va bene....staremo a vedere cosa succederà la notte!
  • Inizierò quest'estate col caldo ma la vedo dura. Intanto metto i pannolini lavabili per fargli sentire il "fastidio" di essere umido quando fa la pipì. Con gli usa e getta si sentono sempre asciutti (però li uso la notte);Lo sta usando come poltroncina. Speriamo faccia presto il suo buon uso!!

martedì 19 aprile 2011

Crosta Lattea



La cosidetta crosta lattea è un problema molto diffuso fra i lattanti tanto che ben 2 bambini su 3 ne sn affetti sin dai primi giorni di vita. Al contrario di quanto suggerito dal nome, la crosta lattea ( che i realtà non è altro che dermatite seborroica ) non ha nulla a che vedere con l'alimentazione del neonato, ne con la somministrazione di latte materno o artificiale, piuttosto si tratta, come nel caso dell'acne neonatale, di un eccessiva produzione di sebo dovuta presubilmente agli estrogeni materni.



ps. la migliore cura per toglirla da mamma vi dico kche l'olio per bambini gli e lo si mette in testa lasciandola ammorbidire x un giorno e poi con il pettinino apposta gli si toglie subito! =) miraccomando però fatelo dolcemente perchè non lo sopportano tanto quel pettinino!

Tabella settimane gravidanza

Parto Naturale









PERIODO PRODROMICO: Fase nella quale avvengono nel corpo di una donna una serie di cambiamenti che indicano l'avvicinarsi del TRAVAGLIO.


Il periodo prodromico è annunciato da dolori simili a quelli mestruali, che coinvolgono anche la zona lombare, il che comprime la vescica ma riduce la pressione sul diaframma, migliorando la respirazione.


A questo punto la donna sarà soggetta a contrazioni nelle ore serali e notturne, che dureranno circa 2 o 3 ore e che si potranno presentare anche per diversi giorni.


Perdita del tappo mucoso: indolore e quindi non neccessariamente riconoscibile.


il tappo mucoso è una sostanza dalla forte viscosità che serve a isolare, e qui9ndi difendere dagli agenti esterni, l'utero.


TRAVAGLIO: fase che porta al parto vero e propio.


Inizia con la coincidenza di contrazioni dolorose e la dilatazione del collo uterino.

Una donna nulipara ( al primo parto ) avrà tipicamente un travaglio + lungo di una pluripara, ovvero mediante 6 ore rispetto a 2-3, questo perchè tendenzialmente una pluripara ha un utero + elastico e attivo.


In caso di attività uterina insufficiente si ovvia con la somministrazione di ossitocina, oppure si ricorre direttamente al parto cesareo.







Ecco 4 rimedi per combattere il mal di schiena

  1. Fatti fare un bel massaggio alla schiena con un olio per i bimbi. 
  2. Quando sei sdraiata metti una borsa dell'acqua calda sulla zona colpita dal dolore. 
  3. Usa i muscoli delle gambe,se devi raccogliere qualcosa accovacciati senza fare sforzi sulla schiena.Evita di sollevare oggetti pesanti. 
  4. Dormi sdraiata di fianco,magari con un cuscino tra le gambe. 

Corso Preparto





Il corso preparto non è d'obbligo,al momento del travaglio e del parto il personale dell'ospedale presso cui andrà a partorire saprà seguirla e darle tutti i consigli per sostenerla.

Tuttavia il corso preparto è un ottima occasione per allacciare dei rapporti con altre donne che stanno vivendo l'esperienza della gravidanza e che saranno mamme nello stesso periodo: diventare "COMPAGNE" di avventura può essere molto utile e piacevole soprattutto dopo il parto, quando si insinuano i normali dubbi e le preoccupazioni circa la salute del bambino, circa il propio modo d essere mamma... Allora confrontarsi può aiutare a sdrammatizzare e a scacciare quel pò di malinconia che generalmente accompagna le neo mamme!

Inoltre, durante il corso, è possibile avere suggerimenti da personale qualificato circa l'allattamento, il riposo del bambino, l'igene,... Informazioni che possono essere molto utili.

I corsi generalmente durano 10 incontri, per cui, chi è interessata, dovrebbe informarsi e a iscriversi entro il termine del sesto mese.

La scelta di partecipare non deve però essere fronte di stress: se la sede è troppo lontana da casa, se si deve farwe un lungo percorso in auto o in pullman, se l'orario le è scomodo... Forse è meglio codere della compagnia di un'amica e fare qualche piacev ole passeggiata.

Ma se le condizioni sono favorevoli... Perchè non cogliere l'opportunità di incontro, per chiaccherare con altre mamme, fare un pò di ginnastica dolce e apprendere qualche informazione sul bebè?!






Io per esempio nn l' ho fatto! E mi sono trovata bene ugualmente perchè grazie a DIO al momento del parto ho trovato un ostetrica eccezzionale ke mi diceva cosa dovevo fare! Però tanta gente dice k il corso t aiuta tantissimo, ma sono sicura ke al momento del parto... =) ci si dimentica tutto!

Il vasino

PictureIn genere il vasino  lo si può far usare al bimbo dopo i 18 mesi per le femminucce e a 24 mesi per i maschietti. L'addio definitivo del pannolino deve arrivare tra i 2 e i 3 anni, non prima di quest'età. Per togliere il pannolino al bambino si deve aspettare che abbia acquistato il controllo degli sfinteri, e percepire lo stimolo a fare i suoi bisogni ed è in grado di comunicarlo ai genitori. La mamma o il papà devono anche verificare che il bambino sia in grado di sedersi e alzarsi da solo senza il loro aiuto e che sia capace di trattenere la pipi almeno per mezz'ora. Questi sono gli elementi che indicano se il bambino e pronto o no a non usare più il pannolino. E sempre chiedere consiglio al vostro pediatra,per sapere se è il momento andatto per fargli fare questa esperienza al vostro bambino e quali metodi adottare.

lunedì 18 aprile 2011

Il parto cesareo? Solo quando è necessario

L’andamento dei dati è oscillante, ma la tendenza è  alla diminuzione. Stiamo parlando delle nascite con parto cesareo all’ospedale Maggiore negli ultimi otto anni. Sui 2720 bambini venuti al mondo l’anno scorso, nel reparto di ostetricia e ginecologia, 995   - il 37%  - hanno visto la luce grazie al bisturi. La media italiana per questi valori nelle strutture pubbliche è calcolata al 30% anche se l’Organizzazione mondiale della sanità ha fissato la percentuale dei cesarei  ad un valore più  basso: il 20%. 
Il sud del Belpaese è il fanalino di coda col minor numero di parti naturali.  In testa alla classifica   Bolzano col 18%, mentre la Campania è al 53%. Parma sta nel mezzo.
 L’intento dell’ospedale è valorizzare sempre più il parto naturale, anche   in applicazione alla legge regionale 26 del 1998 che cerca di  tornare a «umanizzare»  la nascita. La filosofia del Maggiore è riassunta da un aforisma di un famoso ginecologo piacentino, scomparso nell’89, pioniere della «nascita senza violenza», Lorenzo Braibanti: «Dobbiamo convincere la donna che è capace di partorire e che il neonato sa nascere».
 Da un anno il Maggiore  ha istituito una nuova figura dirigenziale: il responsabile del percorso nascite. Chiamata a ricoprire questo ruolo,  dall'ospedale  di Montecchio, è stata  Daniela Viviani, veronese di origine ma parmigiana d’adozione. «Noi vogliamo dare alla donna gli strumenti necessari per poter scegliere - dice la Viviani - perché oggi  le future madri si affidano esclusivamente al professionista. Il parto deve essere una gratificazione della propria competenza del ‘saper partorire’ e di sentirsi padrona del proprio corpo. La nascita però è vissuta attorno al concetto del dolore e di quanto siamo in grado di sopportarlo e il cesareo diventa una fuga dalle responsabilità professionali nel sostegno emotivo alla donna in travaglio». 
Secondo diversi studi scientifici, sostiene sempre la Viviani, il parto naturale aiuta alla produzione di ormoni come endorfine, ossitocine e prostaglandine che servono per l’allattamento e all’imprinting madre-bambino. «Vogliamo accompagnare la donna nel percorso del suo travaglio e fargli capire che la struttura sanitaria in cui lavoriamo e l’equipe medica che vi opera è eccellente e che di noi le pazienti si possono fidare».
Il dolore è di tre tipi: fisiologico, patologico e iatrogeno. Quello del  parto «è fisiologico e va sostenuto perché non è un dolore sterile», spiega Viviani. Ma se il dolore fosse patologico? «Allora è necessario intervenire con un cesareo. Per noi medici un cesareo è molto più sbrigativo: in 20 minuti, da quando la donna entra in sala, è tutto finito. Abbiamo accolto con favore l’avvento del cesareo nell’ultimo mezzo secolo perché ha abbattuto la mortalità e la morbilità infantile e continueremo ad utilizzarlo, laddove serve».
 Il 28% dei nati dell’anno scorso sono stranieri, come si comportano le donne? «Dipende dall’etnia e dalla cultura. Le donne dell’est Europa si affidano al parere del medico, quelle sudamericane è scontato ti chiedano un cesareo, mentre le magrebine preferiscono partorire naturalmente».


fonte gazzettadiparma

Montata Lattea

PictureTendenzialmente si presenta verso il terzo giorno dal parto, ma da donna a donna si possono avere delle differenze in termini di tempo. Il seno diventa dolente, si indurisce, massaggiandolo un pò e premendo poi sul capezzolo il latte comincia a fuoriuscire, si differenzia dal colostro (che è il "liquido" che fuoriesce non in grandi quantità dopo il parto, ma estremamente nutritivo) per il colore, il latte assume una colorazione bianca, mentre il colostro è più tendente al giallo e denso.
Allattare è piacevolissimo, se ci riesci cerca di allattare esclusivamente al seno fino al sesto mese. Non ti scoraggiare se ti sembrerà che il bimbo/a non assuma abbastanza latte, diffida della doppia pesata (effettuata prima e dopo l'allattamento), soprattutto con la bilancia elettronica, perchè il bimbo muovendosi su di essa fa si che il peso oscilli, ed il risultato finale della pesata viene dato dalla media di queste variazioni. Verifica piuttosto con la pesata settimanale che la crescita sia regolare (quanto deve crescere alla settimana ti verrà comunicato all'ospedale in fase di dimissione), comunque indicativamente cresce in media 150-200 gr la settimana, anche se spesso si verifica un accrescimento maggiore. Ricorda che per ll'allattamento al seno vale vale la regola della "domanda - offerta", se per una o due volte sembra che il latte non sia più presente, non usare subito il latte arificiale ma ravvicina le poppate, e bevi almeno 2 litri di acqua, quasi sempre il latte ritornerà.
Comunque le "regole" per l'allattamento al seno a richiesta sono:
- non svegliare se dorme;
- aspettare almeno 2 ore fra una poppata e l'altra;
- se ha fame prima delle due ore cercare di far passare il tempo cullandolo;
- Offrire un solo seno per ogni poppata:
- La poppata possibilmente non deve durare più di 20 minuti, (tendenzialmente i bimbi mangiano nei primi 15 minuti, dopo tendono a tenere il capezzolo in bocca a mò di ciuccio, anche se secondo me, impegni permettendo, è piacevolissimo andare oltre e coccolarli in questo modo).

Per ogni dubbio rivolgiti sempre al pediatra.

Ecco 5 Ragioni per camminare


  1. Camminare è un ottimo modo per ridurre i rischi di pressione alta. 
  2. Il movimento ti aiuta a prevenire la costipazione e le vene varicose.
  3. Una bella camminata si adegua facilmente alla tua routine giornaliera. 
  4. E' un esercizio che non stressa il tuo corpo con movimenti naturali. 
  5. E questo esercizio è completamente gratis. 
Picture

Ecco 4 rimedi per ridurre le smagliature

  1. Spalma sulla pelle un pò di olio d'oliva. Ha la stessa efficacia delle creme antismagliature. 
  2. Splama regolarmente sulla pelle dell'olio a base di primula, si ritiene infatti che gli acidi grassi essenziali possano rafforzare la pelle. 
  3. Fai molta ginnastica durante la gravidanza,per mantenere la pelle elastica. 
  4. Massaggia l'addome, i fianchi,il seno,e le cosce dopo aver fatto un bagno per aiutare la circolazione sanguigna. 

domenica 17 aprile 2011

Ecografie in gravidanza

PictureDi ecografie nel corso dei 9 mesi se ne fanno 3
 
Ecografia al terzo mese :
entro la 12° settimana di gravidanza,si fa per controllare se la gravidanza è singola o gemellare, la regolarità del battito cardiaco fetale, e si effettuano alcune misurazioni del nascituro,ma si fa anche per datare con certezza la gravidanza. E si possono vedere anche gli abbozzi di tutti gli organi e delle varie parti del corpo del nascituro.


Ecografia nel secondo trimestre:
l’ecografia della 20ª settimana o giù di lì, chiamata morfologica per valutare la presenza del battito cardiaco e di movimenti  fetali, che rappresentano segni di benessere del nascituro;si controlla anche se la placenta e apposto .Si controlla anche la quantità di liquido amniotico;e si contralla pure quanto misura il bebe. Ma cosa importante si scopre il sesso del nascituro.


Ecografia nel terzo trimestre: 
nell’ecografia della 30ª settimana chiamata accrescimento;viene valutata nuovamente la morfologia del bambino, viene controllata, soprattutto, la sua crescita. Si riportano le curve di crescita. Ma si valuta se il nascituro si e girato a testa in giù o se si deve programmare un cesareo. Ma sopratutto si controlla il liquido amniotico.

Eccessivo ricorso al parto cesareo in Italia Mozione bipartisan in senato per regolamentare il cesareo

Eccessivo ricorso al parto cesareo in ItaliaL’eccessivo ricorso ai cesarei nel nostro Paese torna a far discutere. “Alla luce dei recenti dati ufficiali sulle nascite con taglio cesareo in Italia (rapporto Osservasalute, 2008) si evince che nel nostro Paese qualcosa non funziona”. Lo sostengono i senatori Antonio Tomassini (Pdl), Laura Bianconi (Pdl), Rossana Boldi (Lega Nord), Patrizia Bugnano (Idv), Maria Rizzotti (Pdl), Emanuela Baio (Pd), Claudio Gustavano (Pd), Michele Saccomanno (Pdl) e Luigi D'Ambrosio Lettieri (Pdl), con una mozione bipartisan in cui si impegna il Governo a intervenire in materia. I parlamentari hanno partecipato al tavolo di confronto tenutosi a Ginevra presso l’Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità), in cui si è discusso della salute riproduttiva e si sono affrontate le problematiche del benessere materno-infantile. 
“I dati presentati parlano di una percentuale nazionale del 38,3% di parti con taglio cesareo, con picchi in alcune regioni fino al 60%, nettamente superiori alle statistiche dell'Unione Europea che indicano una media del 23,7% e quelle degli Usa del 27,5%", sottolineano i parlamentari. 
Il governo viene invitato a promuovere, insieme a Regioni e Province Autonome, “un appropriato ricorso al parto con taglio cesareo, mediante l'utilizzo di strumenti informativi adeguati. A rilevare tutte le informazioni possibili legate alla fase pre-natale, all'evento nascita e al monitoraggio a un anno dalla nascita del bambino. E a introdurre e sviluppare strumenti di audit e feedback, efficaci e adattabili alle diverse realtà regionali, importanti per controllare alcune delle cause dell'elevato ricorso al taglio cesareo”. 
I parlamentari chiedono, inoltre, che “le Regioni con percentuali di tagli cesarei più alti vengano invitate a fornire consulenze e a distribuire materiale informativo alle donne incinte sui corsi preparto, sui vantaggi e svantaggi del cesareo, sul tipo di intervento, sui rischi e i benefici e sulle implicazioni per le gravidanze future”. 
Il rapporto Euro-Peristat 2008, sulla salute materno-infantile in Europa riporta, infatti, una situazione italiana disomogenea: si passa dal 22% di cesarei della Valle d’Aosta al 62% circa della Campania. 



fonte quimamme

Riflessi neonatali

Quando un bambino nasce lascia un intorno protetto per entrare in un mondo dove viene a contatto con una innumerevole quantità di stimoli sensoriali. Per poter sopravvivere a questo cambiamento dispone di un insieme di riflessi arcaici primari, chiamati riflessi neonatali, designati ad assicurare una risposta immediata al nuovo intorno. La presenza dei riflessi primari è indispensabile per la sopravvivenza del nascituro. Altrettanto indispensabile per l'organizzazione della sua vita relazionale, sensoriale, affettiva e produttiva è che questi riflessi si estinguano completamente entro i 6/12 mesi di vita. La permanenza attiva di questi riflessi pregiudica la maturazione dell'intera organizzazione neurologica dell'individuo.

Ecco alcuni riflessi neonatali:


  • Riflesso glabellare
  • Riflesso palmo-mentoniero (di Babkin)
  • Riflesso di Moro
  • Riflesso di prensione palmare
  • Riflesso tonico asimmetrico cervicale
  • Riflesso di suzione
  • Riflesso spinale di Galant
  • Riflesso tonico labirintico
  • Riflesso tonico simmetrico cervicale
  • Riflesso di marcia automatica

L'epoca gestazionale

La gravidanza L'epoca gestazionale utilizzata dagli operatori, per convenzione, si calcola dall'ultima mestruazione e con tale metodo si ammette che la gravidanza dura 40 settimane, cioè 9 mesi + una settimana o, se si preferisce, 10 mesi lunari, pari a 280 giorni. Ma sappiamo benissimo che il concepimento avviene in corrispondenza dell'ovulazione (epoca concezionale), che risulta assai variabile e imprevedibile da donna a donna e da ciclo a ciclo e dunque può anche non coincidere con il 14° giorno, e che è di due settimane in meno. Convenzionalmente tutti gli specialisti considerano quale inizio della gravidanza il primo giorno dell'ultima mestruazione, in quanto facile da riconoscere e ricordare, ossia l'epoca "gestazionale" e anche tutte le tabelle sono compilate con questo metodo, mentre l'epoca "concezionale" si calcola solo per curiosità.Dunque oggi il popolare calcolo in mesi ha lasciato spazio al più affidabile calcolo in settimane. Ad esempio, si potrà affermare che una gravidanza è attualmente alla 15+1 settimane di età gestazionale dove i numeri da +1 a +6 indicano i giorni compiuti oltre una certa settimana. Il giorno successivo a 15+6 sarà indicato come 16 settimane.
A titolo di curiosità mostriamo un calcolo delle settimane rispetto al mese:


4 + 3 settimane corrispondono alla fine del 1 mese
8 + 5 settimane corrispondono alla fine del 2 mese
13 + 1 settimane corrispondono alla fine del 3 mese
17 + 4 settimane corrispondono alla fine del 4 mese
21 + 6 settimane corrispondono alla fine del 5 mese
26 + 2 settimane corrispondono alla fine del 6 mese
30 + 4 settimane corrispondono alla fine del 7 mese
35 + 0 settimane corrispondono alla fine dell’8 mese
40 + 0 settimane corrispondono alla fine del 9 mese – gravidanza.

In conclusione, l’età gestazionale (E.G.) è l'epoca in settimane + giorno (15+1) calcolata dal primo giorno dell'ultima mestruazione. Essa è praticamente l'epoca di amenorrea, cioè il tempo trascorso in assenza di nuove mestruazioni. L’età ultrasonografica (Età US) è l'epoca in settimane + giorni calcolata ecograficamente in base alle misure del feto.La data presunta del parto (D.P.P.) rappresenta il giorno intorno al quale si ipotizza il parto, cioè rappresenta il termine della gravidanza.

Crescità nascituro (feto)

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Le sigle delle ecografie

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9 mesi

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