domenica 17 aprile 2011

Eccessivo ricorso al parto cesareo in Italia Mozione bipartisan in senato per regolamentare il cesareo

Eccessivo ricorso al parto cesareo in ItaliaL’eccessivo ricorso ai cesarei nel nostro Paese torna a far discutere. “Alla luce dei recenti dati ufficiali sulle nascite con taglio cesareo in Italia (rapporto Osservasalute, 2008) si evince che nel nostro Paese qualcosa non funziona”. Lo sostengono i senatori Antonio Tomassini (Pdl), Laura Bianconi (Pdl), Rossana Boldi (Lega Nord), Patrizia Bugnano (Idv), Maria Rizzotti (Pdl), Emanuela Baio (Pd), Claudio Gustavano (Pd), Michele Saccomanno (Pdl) e Luigi D'Ambrosio Lettieri (Pdl), con una mozione bipartisan in cui si impegna il Governo a intervenire in materia. I parlamentari hanno partecipato al tavolo di confronto tenutosi a Ginevra presso l’Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità), in cui si è discusso della salute riproduttiva e si sono affrontate le problematiche del benessere materno-infantile. 
“I dati presentati parlano di una percentuale nazionale del 38,3% di parti con taglio cesareo, con picchi in alcune regioni fino al 60%, nettamente superiori alle statistiche dell'Unione Europea che indicano una media del 23,7% e quelle degli Usa del 27,5%", sottolineano i parlamentari. 
Il governo viene invitato a promuovere, insieme a Regioni e Province Autonome, “un appropriato ricorso al parto con taglio cesareo, mediante l'utilizzo di strumenti informativi adeguati. A rilevare tutte le informazioni possibili legate alla fase pre-natale, all'evento nascita e al monitoraggio a un anno dalla nascita del bambino. E a introdurre e sviluppare strumenti di audit e feedback, efficaci e adattabili alle diverse realtà regionali, importanti per controllare alcune delle cause dell'elevato ricorso al taglio cesareo”. 
I parlamentari chiedono, inoltre, che “le Regioni con percentuali di tagli cesarei più alti vengano invitate a fornire consulenze e a distribuire materiale informativo alle donne incinte sui corsi preparto, sui vantaggi e svantaggi del cesareo, sul tipo di intervento, sui rischi e i benefici e sulle implicazioni per le gravidanze future”. 
Il rapporto Euro-Peristat 2008, sulla salute materno-infantile in Europa riporta, infatti, una situazione italiana disomogenea: si passa dal 22% di cesarei della Valle d’Aosta al 62% circa della Campania. 



fonte quimamme

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